Pensavo fosse un parcheggio, invece era una zebra.
Ovvero: come distinguere un attraversamento pedonale da un posto auto.
A giudicare dalla frequenza con cui si vedono veicoli comodamente adagiati sulle strisce pedonali delle nostre città, qualche piccolo consiglio può essere utile.
È vero: non hanno le zampe, a volte sono sbiaditi e si può stentare a vederli, ma in genere non è necessario aguzzare tanto la vista per accorgersi della loro presenza: sono quei rettangoloni pittati di bianco sull’asfalto che congiungono idealmente due marciapiedi, interrompendo il monopolio del traffico veicolare.
Un altro importante indizio è dato dal fatto che spesso (sopra, o nelle immediate vicinanze) ci siano delle persone – nel gergo del codice della strada vengono definiti pedoni, ma sempre persone in carne e ossa sono – che cercano di attraversare la strada, possibilmente senza lasciarci le penne (e questa, purtroppo, è ancora un’altra storia).

Ho detto che da qui non si passa!
Bene, a qualcuno potrà sembrare bizzarro, ma su quei pochi metri quadri zebrati di universo non è consentita la sosta! E non è consentita nemmeno la fermata (sospensione temporanea della marcia per consentire la salita o la discesa di persone o per altre esigenze di brevissima durata)!
Ciò significa che:
- “ma devo solo far salire/scendere mia nonna / mia cugina / il chihuahua” –> non si può
- “sta piovendo e non posso mica rovinarmi la messimpiega” –> non vale
- “che cinque minuti devo stare” –> non si può
- “c’ho la lombo-sciatalgia, non posso camminare” –> non funziona
- “dovevo rispondere al telefono e mi sono fermato un attimo” –> non si puote
- etc. etc. etc…
Insomma, sarebbe carino se cercassimo di rispettare il prossimo, soprattutto se si muove a piedi in uno spazio urbano reso inospitale proprio dalle tante/troppe automobili puzzolenti.
Prossima puntata della miniguida: 2. Come riconoscere un marciapiede
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