L’imminente implementazione di “aree blu” per il parcheggio a pagamento in alcune strade del centro murattiano ha suscitato reazioni discordanti tra residenti e commercianti (vedi qui per le proteste di alcuni e qui per le precisazioni addotte dal Comune).
Analizzando il progetto, non sembra l’Amministrazione abbia affrontato la problematica pensando a tutti i risvolti possibili e, soprattutto, non è chiaro quali obiettivi si sia posta.
Le politiche di gestione dei parcheggi nel nostro centro urbano dovrebbero mirare soprattutto a disincentivare l’uso del mezzo motorizzato privato a favore di spostamenti a piedi, in bicicletta e con i mezzi pubblici.
La predisposizione di poche zone a pagamento o di zone a disco orario, pur teoricamente facilitando il ricambio delle auto parcheggiate, a beneficio delle attività commerciali, non garantisce tale risultato; al contrario rischia di incrementare il numero di auto che girano per le strade alla ricerca di un parcheggio, sia nella stessa zona, sia soprattutto nelle zone adiacenti.
L’Amministrazione dovrebbe dare un segnale chiaro a cittadini e “forestieri”: l’uso dell’auto per arrivare in centro o per spostarsi da una parte all’altra della città deve essere scoraggiato in una città in cui si vogliano recuperare sicurezza, qualità della vita e spazi di aggregazione, finora sacrificati ad un uso troppo spesso indiscriminato dell’automobile.
Chi preferirà adoperare l’auto, potrà parcheggiare in apposite aree a ridosso del centro. Chi vorrà attraversare il centro, dovrà seguire (come da prassi nell’implementazione delle cosiddette zone 30) dei percorsi non lineari opportunamente studiati che, richiedendo maggiori tempi di percorrenza, inviteranno a preferire itinerari extramurari, dove un maggiore flusso di traffico crea meno disagio.
Ovviamente andranno sempre tutelate le categorie per le quali l’uso dell’auto è indispensabile: diversamente abili, anziani con difficoltà motorie, etc.
È evidente come questi risultati non possano essere conseguiti improvvisando singole misure che interessano una zona limitata della città, ma debbano essere frutto di una pianificazione approfondita, estesa e che riguardi tutti gli aspetti della mobilità urbana (per la redazione dei Piani Urbani della Mobilità Sostenibile – PUMS – e dei Piani per la Mobilità Ciclistica sono anche disponibili strumenti tecnici e risorse finanziarie regionali e comunitarie).
Per quanto riguarda il parcheggio, ad esempio, si potrebbe implementare una ZSR (Zona a Sosta Regolamentata) estesa a tutto il centro urbano, opportunamente suddivisa in macro-zone: i residenti avrebbero diritto ad un tagliando (dal costo annuale di poche decine di euro) che gli consenta di parcheggiare nella zona in cui hanno la residenza. Il piano andrebbe ovviamente affiancato dalla realizzazione di parcheggi periferici di scambio (Park & Ride) e dal potenziamento del trasporto pubblico locale.
La vigilanza e la gestione delle ZSR e dei parcheggi di scambio potrebbero essere affidate ad una cooperativa di giovani e/o disoccupati, che potrebbero svolgere anche molte altre funzioni di monitoraggio dei servizi urbani: ricognizione di problematiche connesse alla viabilità, alla segnaletica stradale, al posizionamento dei cassonetti, al dissesto dei marciapiedi, alle difficoltà di spostamento dei disabili, etc.; attività facilmente integrabili con le funzionalità di una “App Civica” (della quale il Comune di Monopoli si è già recentemente dotato).
I proventi dell’attività andrebbero vincolati e destinati al miglioramento e al potenziamento degli stessi sistemi di mobilità urbana.
Inoltre, un approccio moderno ed innovativo ai temi della mobilità può costituire la chiave di volta per uno sviluppo sostenibile di tutto il territorio: il complesso dei sistemi di mobilità urbana ed extraurbana costituisce il tessuto nervoso che connette tutte le attività che vi si svolgono (da quelle artigianali a quelle produttive, commerciali, culturali, etc…) e può rappresentare una componente strategica e caratterizzante all’interno di un modello di sviluppo integrato e sostenibile.
L’obiettivo deve essere ambizioso: reinterpretare la città, creando le condizioni perché tutti possano muoversi velocemente e in sicurezza, riappropriandosi di quegli spazi che ora sono sacrificati al dominio esclusivo dell’automobile: gli anziani potranno uscire per passeggiare, i bambini potranno tornare a giocare per strada, i giovani potranno scoprire nuove modalità di incontro e aggregazione, i turisti troveranno un sistema integrato di servizi di mobilità che gli consenta di fruire in modo sostenibile delle risorse offerte dalla città e dal territorio. Monopoli deve diventare una Città a misura di persona!
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Parcheggi multipiano? Anche no! - #Salvaiciclisti Terre del Sud · 20 Gennaio 2018 alle 23:31